Associazione Veicetia

Vicenza romana

La Vicenza romana si sviluppa su un preesistente abitato Paleoveneto, che sfrutta una situazione orografica favorevole formata da alcuni rilievi attorno ad un’ampia ansa dei fiumi Astico (Bacchiglione) e Retrone.
Dotata di mura, diventa Municipio nel 49 a.C. ed è attraversata dalla via Postumia, la grande strada militare aperta dal console Spurio Postumio Albino nel 148 a.C., che collegava Genova ad Aquileia.
Città non strategicamente importante, diede i natali a due personaggi, rilevanti per opposti motivi: il grammatico Quinto Remmio Palemone e il militare Aulo Cecina Allieno, generale di Vitellio durante la guerra civile del 69 d.C.. Risparmiata dalle devastazioni degli opposti eserciti, esce indenne anche nel 167 d.C. quando alcune orde di Quadi e Marcomanni mettono a ferro e fuoco buona parte della Venetia e dell’Histria.
Vicetia diviene una città ricca e tranquilla situata al centro di un vasto territorio fertile e produttivo. Il suo impianto urbano non si sviluppa secondo la classica divisione ortogonale, ma media tra una situazione di strutture già presenti e le differenze altimetriche del sito, colmate in più punti.
Politicamente devota alla dinastia Giulio-Claudia, ne trae beneficio anche dal punto di vista architettonico e può dotarsi di splendidi monumenti quali il teatro, con annesso un grande quadriportico forense, le terme attigue al foro, anch’esso ampliato e ristrutturato con l’aggiunta di un edificio scenico di fondo, l’acquedotto e, sicuramente, anche di vari palazzi e lussuose dimore patrizie, nonché di un grandioso edificio del quale rimane un enorme architrave del frontone, con dedica all’imperatore Germanico.
Miracolosamente risparmiata nel 402 dalle orde di Alarico che investono Aquileia, viene devastata nel 452 dagli Unni di Attila.
Comincia così un lento declino che vedrà il graduale e sistematico smantellamento degli edifici del nucleo urbano, dovuto in parte anche alla furia iconoclasta della nuova religione desiderosa di fare tabula rasa di tutto ciò che rimaneva del paganesimo: le successive invasioni degli Ungheri, a partire dall’899, metteranno il suggello finale all’avventura storica di Vicetia.


Deposito di anfore a protezione d’argine
Contrà della Piarda


Antefissa fittile, I sec. a. C.
raffigurante la Potnia Theròn,
Museo Archeologico, Vicenza


Deposizione funeraria paleoveneta
Palazzo Salasco-Festa, Contrà Pasini


Mosaico romano, I sec. d. C.
Galleria San Lorenzo, Corso Fogazzaro


Tempio
grandedel Foro circondato dal triportico, visto dal Decumano Massimo verso nord
(ipotesi ricostruttiva)

Tempio
grandedel Foro circondato dal triportico, visto dal Decumano Massimo verso nord
(ipotesi ricostruttiva)