” Ritorna” l’antica stele

” Ritorna” l’antica stele

Copia di stele con iscrizione votiva dei Veneti antichi
IV – II secolo  a.C. – Pietra tenera
Vicenza-Colle Ambellicopoli, rinvenimento 1855


IL RINVENIMENTO 

La stele in oggetto, un parallelepipedo in pietra di Nanto avente dimensioni in mm. 300 x 400 x 1315 fu rinvenuta a metà del dicembre 1855 nel giardino di villa Guiccioli, durante i lavori per la sistemazione dell’area ancora sconvolta dagli apprestamenti bellici difensivi del giugno 1848 .

L’enorme valore storico di questo manufatto fu subito compreso dall’insigne studioso vicentino C. te Giovanni da Schio il quale provvide a pubblicare nel 1856 la scoperta, da lui descritta in un opuscolo dal titolo “ Zodiaco Etrusco,  Pietra Euganea, Ustrino romano , Tre notizie archeologiche  “ ( Ed. Sicca Padova  1856 )

CENNI SOPRA UNA PIETRA EUGANEA

“ In cima ad un poggio, tra quelli à cui piedi sorge Vicenza, cioè nella prima catena dei Berici situato, poco sopra all’altro su cui s’innalza il tempio della Beata Vergine, nel giardino del Marchese Guiccioli, detto Ambellicopoli, dal nome dell’antico suo possessore , fu scoperta a mezzo a dicembre 1855 una lapide, su cui era scritta una linea con gli stessi caratteri , cò quali lo sono le arcaiche pietre che si trovano a Padova e ad Este , ove di certo dominarono gli Euganei, e perciò dette dal loro nome. “

Trascrizione   ( LETTURA DA DESTRA A SINISTRA )

INTERPRETAZIONE

O.s..0..s.ka0us.ia.i.io.s.tona.s.0o.a.0ra.e..s0e.r.mon.io.s.te.i.vo.s.

Osts Katusiaios donasto atraes termonios deivos

Traslitterazione ipotetica  

L’Augusto Katusius donò la dimora al dio Terminus  

Lettura della stele  

La stele reca un’iscrizione in alfabeto e lingua venetici. Il luogo del posizionamento originario della stele non è conosciuto ma dal testo del C.te Giovanni da Schio si evince con sicurezza che

La pietra era di poco sotterra , incastonata in una parete di tufo . Le antiche tracce che si svolgevano di qua e di là su quello spazio di suolo, mostravano che ivi fosse il centro di un trivio, oggi del tutto abbandonato. Nulla osta che ancora  partendosi di là, si possa andare a Pila , a Gogna, a Tormeno, paeselli vicini situati ad opposti venti. “

In definitiva la stele del colle Ambellicopoli, non rappresenta una pietra terminale in senso stretto ma, è un patto di stabilità tra un’antica comunità unita attorno al suo rappresentante ed una potente entità extraumana che, allo stesso tempo tangibile ed immobile, donava sicurezza nel futuro, un futuro che si auspicava essere di pace e prosperità.
Il dono di Katusius, nostro antenato, è proprio questo e sta a noi valorizzarlo e proteggerlo.

L’iscrizione incisa su un’unica riga in prossimità di uno dei lati lunghi della pietra, va letta da destra a sinistra


La stele originale è conservata presso il Museo Naturalistico Archeologico in Contrà Santa Corona n. 4 a Vicenza, mentre la copia qui esposta è stata manualmente realizzata dal presidente dell’associazione archeologica Veicetia e,  donata e collocata dai Gruppi dell’Ass. Naz. Alpini, Sezione di Vicenza “Monte Pasubio  :  Gruppo Ana  Borgo Casale,  Gruppo Ana Campedello,  Gruppo Ana Monte Berico.

Vicenza 10 giugno 2023